pubblicato ad aprile 2025
prossimamente 2025

animali
Animali mitologici
In quasi tutte le culture del mondo gli animali hanno da sempre rivestito un ruolo di primaria importanza. Il profondo legame, fin dai tempi antichi, tra l’uomo ed il mondo animale ha dato origine a una miriade di credenze, rituali e leggende che si tramandano da millenni.
Il Minotauro

Il Minotauro è una figura della mitologia greca. Figlio del “Toro di Creta” e di Pasifae, regina di Creta, era un essere mostruoso e feroce, con il corpo di un uomo e la testa di un toro, che nacque per volere di Poseidone, il dio del mare, che intendeva punire il re di Creta, Minosse.
Il regalo di Posseidone
Minosse non era ben visto dalla popolazione cretese, in quanto era figlio di Zeus. Disperato, il re pregò Poseidone, di inviargli un toro, come simbolo dell’apprezzamento degli dèi verso di lui, in qualità di sovrano, permettendo di sacrificarlo in onore del dio stesso. Poseidone acconsentì e gli donò un bellissimo e potente toro bianco, di grande valore. Vista la bellezza dell’animale, Minosse decise di tenerlo per le sue mandrie e ne sacrificò un’altro. Poseidone, scoprendo l’inganno del re, decise di punirlo, facendo innamorare perdutamente Pasifae, moglie di Minosse, del toro stesso. Ella riuscì a soddisfare il proprio desiderio carnale e cosi nacque il Minotauro.
Il Labirinto
Il Minotauro era di carattere selvaggio e feroce, perché la sua mente era completamente dominata dall’istinto animale, e in quanto ibrido innaturale, iniziò a divorare gli esseri umani. Minosse, per impedirgli di nuocere, fece rinchiudere il violento e crudele Minotauro nel “Labirinto di Cnosso“, costruito da Dedalo. In seguito alla guerra fra Creta e Atene, per raggiungere la pace e salvare la città, gli ateniesi promisero che ogni anno avrebbero pagato a Minosse, il tributo di sette giovani e sette fanciule, da offrire in pasto al Minotauro.
Cosi Teseo, figlio del re ateniese Egeo, si offrì di far parte dei giovani, per sconfiggere il Minotauro. Giunti a Creta, e prima di essere gettati nel labirinto, vennero ospitati, per un giorno, nel palazzo del re, ed Arianna, la giovane e bellissima figlia del re Minosse si innamorò di lui. All’entrata nel labirinto, Arianna diede a Teseo il celebre filo(“Filo di Arianna“), un gomitolo che gli avrebbe permesso di non perdersi, una volta entrato, ed una spada, per uccidere il Minotauro. Quando Teseo giunse dinnanzi al Minotauro, lo affrontò e lo uccise con la spada.
Ercole

Ercole (nella mitologia romana), Eracle (nella mitologia greca) o Hercle (in quella etrusca), era figlio di Giove (Zeus), che si era unito con l’inganno alla regina Alcmena. Giove amava molto suo figlio e aveva stabilito che avrebbe fatto di lui un figlio perfetto. Tuttavia, Giunone (Era), sua celeste moglie, era talmente gelosa del piccolo Ercole, ancora in culla, che mandò due enormi serpenti perché lo soffocassero, ma egli gli affrontò coraggiosamente. Inoltre nove, delle “12 leggendarie fatiche di Ercole“, rappresentano imprese pericolose contro animali mitologici.
Le 12 fatiche di Ercole
- Uccidere l’invulnerabile Leone di Nemea e portare la sua pelle come trofeo.
- Uccidere l’immortale Idra di Lerna.
- Catturare la Cerva di Cerinea.
- Catturare il Cinghiale di Erimanto.
- Ripulire in un giorno le stalle di Augia.
- Disperdere gli Uccelli del lago Stinfalo.
- Catturare il Toro di Creta.
- Rubare le Cavalle di Diomede.
- Impossessarsi della Cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni.
- Rubare i buoi di Gerione.
- Rubare i pomi d’oro del giardino delle Esperidi.
- Portare vivo Cerbero, il cane con tre teste, guardiano degli Inferi, a Micene.
Altri animali della mitologia

- Le Arpie, erano dee della bufera e della tempesta, figurate come esseri alati, con volto da donna e corpo di uccello, e dotate di feroci artigli, perseguitavano crudelmente le loro prede.
- Il Centauro, una creatura mitologica, per metà uomo e metà cavallo, è un essere, in generale, selvaggio e violento, ma talvolta anche civilissimo e sapiente. La particolarità di questi esseri era, dunque, di possedere tutti i pregi e tutti i difetti del genere umano, portati però a livelli elevatissimi, tanto che nella mitologia sono stati riservati loro ruoli completamente contrastanti, dall’estrema saggezza all’incredibile crudeltà. I più celebri furono Nesso, che cerco di rapire Ippodamia, moglie di Ercole, e Chirone, educatore di molti eroi.
- In Odissea, Omero racconta un episodio, durante un soggiorno presso il nonno materno, in cui il giovanissimo Ulisse era uscito per la sua prima battuta di caccia insieme agli zii. Il ragazzo aveva, dimostrato in quell’occasione, com’era richiesto, energia, passione e forza d’animo nell’affrontare la belva, nella boscaglia. L’animale era riuscito a ferirlo per primo, con i suoi micidiali denti a sciabola, ma Ulisse aveva saputo prontamente reagire ed era riuscito a infliggere un colpo fatale alla bestia.

- “Era il mostro di origine divina, leone la testa, il petto capra, e drago la coda; e dalla bocca orrende vampe vomitava di fuoco“, cosi Omero, nell’Illiade, descrive uno dei mostri più affascinanti e particolari della mitologia greca, la Chimera. Altri autori “invertono” le diverse parti, mettendo la testa di capra e corpo di leone, o aggiungono dettagli come la coda di serpenti. Figlia e madre di mostri, la Chimera è nata da Echidna, donna dalla coda di serpente, e da Tifone, gigante dalle cento teste di drago, e ha generato la Sfinge e l’enorme e invincibile Leone di Nemea.
- I Ciclopi, esseri giganteschi, con un occhio solo, nel centro della fronte, erano i figli di Urano, più precisamente erano tre, Bronte, Sterope e Argo. Un’altro ciclope famoso fu Polifemo, il ciclope acceccato da Ulisse.
- Nella mitologia norrena, Thor, il dio del tuono è destinato a morire a Ragnarök, la fine del mondo e “Crepuscolo degli Dèi“, ucciso dal “Serpente di Midgarð“, figlio di Loki. Tuttavia cadrà solo dopo aver ucciso il grande serpente con il suo potente martello, Mjöllnir, morendo per il veleno del suo nemico.

- Il Kraken, il calamaro gigante, in agguato negli abissi è il mostro marino, sempre della mitologia norrena. Nel 1752, il vescovo di Bergen, Erik Ludvigsen Pontoppidan, citava il Kraken nella sua “Storia naturale della Norvegia“.
“Una bestia di un miglio e mezzo di lunghezza, che se afferasse la nave da guerra più grande al mondo, sarebbe in grado di trascinarla sotto acqua..“. E aggiungeva, “Vive appostato sui fondali marini e sale in superficie solo quando è riscaldato dal fuoco dell’inferno“.
L’animale da lui osservato poteva essere un calamaro gigante. - Paracelso (Einsiedeln, 14 novembre 1493 – Salisburgo, 24 settembre 1541), medico alchimista e astrologo svizzero, fu il primo a menzionare gli gnomi, spiriti della terra e del sottosuolo, e sosteneva che potessero spostarsi all’interno del terreno, con la stessa facilità con cui gli uomini camminano sopra di esso. Nel folklore europeo, gli gnomi, detti “piccolo popolo” o erroneamente folletti, sono creature fatate, simili a uomini minuscoli. Sono tradizionalmente rappresentati come baffuti e barbuti, e a volte dotati di caratteristici cappelli a cono, spesso di colore rosso. Abitano i boschi, e sono strettamente legati alla natura in cui abitano.


Questo sito è stato creato con

Il Portale delle curiosità di Cristina G.H.
e-mail: hancilcr77@gmail.com
Sito: http://ilportaledellecuriosità.com/
Animali sacri nella storia...
Tuttavia, in tantissime culture gli animali erano talmente amati da essere venerati.
Antico Egitto

Gli antichi egizi amavano così tanto gli animali che gli imbalsamavano come fossero persone, sia per farsi accompagnare nella vita eterna, che per offrirli agli Dèi. Nell’antico Egitto si mummificavano i defunti perché si conservassero integri nell’aldilà. A questo processo venivano sottoposti anche alcuni animali. I musei conservano un gran numero di mummie delle specie più diverse, dagli scarabei stercorari, ai pesci, dai gatti ai coccodrilli e ai tori.
Animali Divinità
Alcuni erano considerati divinità e venivano venerati come Dèi, con tanto di templi e statue in loro onore. Il coccodrillo rappresentava il dio Sobek, il falco rappresentava il dio Horus, il gatto rappresentava la dea Bastet, lo sciacallo invece era Anubi, mentre lo scarabeo era legato al sole del mattino, il dio Khepri.
Gli egizi credevano che le divinità potessero trasferire la propria “essenza” nel corpo di un animale, accuratamente scelto, che i sacerdoti del dio identificavano, a partire da qualche segno o macchia particolare sulla pelle. Nel corso della sua vita terrena l’animale sacro veniva adorato e accudito come fosse il dio stesso. Una volta morto, veniva imbalsamato e sepolto solennemente in una catacomba, mentre lo spirito divino si trasferiva in un altro esemplare.

Altre civiltà e i loro animali sacri
Europa
- Per i Celti, i mediatori con la realtà degli spiriti erano i druidi, sapienti sacerdoti e filosofi che camminavano tra i mondi, veggenti ed esperti conoscitori delle leggi della natura. Gli animali erano considerati potenti guide nel mondo degli spiriti. Gli sciammani e gli uomini medicina di tutte le culture si avvalgono del dialogo con gli spiriti, durante le loro sessioni di guarigione, e questi stessi spiriti sono spesso animali, in grado di sostenere il potere dello sciammano, oltre che a proteggerlo e accompagnarlo nei suoi impervi viaggi, nelle realtà dello spirito. Un animale sacro per i celti era considerato il cinghiale, che rappresentava il coraggio, la forza, ma anche la magia e le profezie. Era considerato simbolo di protezione dal pericolo e dalle malattie.
- Nella mitologia norrena, Odino è descritto sempre circondato da animali, due corvi e due lupi, e cavalcava un cavallo a otto zampe, Sleipnir, in grado di viaggiare tra i “Nove Mondi“.
America
- Gli animali vengono considerati dai Nativi Indiani d’America come degli “antenati mitici” e secondo molte leggende sono loro che aiutano gli umani. Gli animali intervenivano nelle visioni degli uomini come messaggeri del Gande Spirito e da quel momento diventavano gli spiriti protettori di quella persona, infondendogli le loro doti, la forza, la saggezza, l’agilità, ecc. La tradizione di alcune tribù native americane prevede che ogni persona sia collegata a nove diversi animali, che lo accompagneranno attraverso la vita, fungendo da guida.
- Nella mitologia azteca, il serpente piumato, Quetzalcoatl era una divinità complessa e multiforme, associata alla creazione, alla conoscenza, al vento e alla fertilità. La cultura mesoamericana è fortemente legata al culto degli animali come sacri, come il serpente, l’acquila e il giaguaro. Il rettile era il simbolo della fertilità, il maestoso volatile simboleggia la guerra e l’affascinante felino era simbolo delle montagne e, dunque, della forza e del potere.
Oriente
- In India, la mucca è considerata una madre nutrice, associata alla dea madre e alla fertilità. Viene venerata come un essere divino, simbolo di vita, prosperità e purezza. Per molti popoli indù, le scimmie sono considerate sacre, in quanto ritenute le reincarnazioni di defunti e di divinità.
- In Thailandia, l’elefante è un simbolo sacro, venerato da secoli. Esiste una credenza diffusa che paragona il matrimonio all’elefante. Il marito simboleggia le zampe anteriori, che indicano la direzione, mentre la moglie rappresenta le zampe posteriori, che forniscono la forza. Gli elefanti, quindi, sono spesso rappresentati nei matrimoni, o addirittura sono presenti per simboleggiare l’unione.
- In Cina, una delle quattro potenti divinità celesti è la tigre, insieme al drago, la tartaruga e il serpente. La sua virtù era la giustizia, ed in alcuni casi era legata anche alla guerra, per questo motivo è simbolo degli eserciti che difendevano gli imperatori.
Africa
- In Madagascar, i lemuri sono animali sacri, in quanto, secondo la tradizione sarebbero la reincarnazione delle anime dei defunti. Anche se oggi, pare, che il culto verso queste creature si sia un pò perduto (tanto che ora è addirittura consentito cacciarli), fino a qualche decennio fa, uccidere un lemure poteva significare tirarsi contro le ire dei propri cari dipartiti. La sacralità data a questi animali pare derivasse dalle loro fattezze e dalle loro movenze, molto simili a quelle umane.