pubblicato ad aprile 2025

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Fenomeni naturali straordinari sulla Terra

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La natura ci regala infinite meraviglie, da fenomeni naturali che avvengono con una certa regolarità ed in alcuni periodi dell’anno, come l’Aurora Boreale, l’Arcobaleno Lunare, la Bioluminescenza, fenomeno che è possibile osservare sulle coste dell’Australia a Sidney, a fenomeni straordinari che ci regalano paesaggi spettacolari e che sono il frutto di milioni di anni di trasformazione e creazione della crosta terrestre, come le Montagne Arcobaleno di Danxia , in Cina oppure la Cattedrale di Marmo, con le sue bianche caverne scolpite nella roccia, nelle acque azzure del lago Carrera, nella Patagonia cilena.

Aurora Boreale

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L’Aurora Boreale è il risultato della collisione tra particelle di protoni ed elettroni cariche, rilasciate dal Sole e particelle gassose nell’atmosfera terrestre, più precisamente nella ionosfera (atmosfera tra i 100-500 km). Tali particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera, che diseccitandosi in seguito, emettono luce di varie lunghezze d’onda. Viene denominata aurora boreale, qualora si verfichi nell’emisfero nord (boreale), mentre il nome aurora australe è riferito all’analogo fenomeno dell’emisfero sud (australe).

Le luci polari assumono diversi colori, a seconda dei gas con i quali si scontrano nell’aria, dando forma ad un effetto ottico spettacolare.

Avvistamenti eccezionali

Il 28 agosto 1859 aurore boreali furono avvistate lungo una vasta area del territorio americano. Nei centri scientifici di tutto il mondo, la strumentazione subì forti e inspiegabili variazioni e correnti spurie si formarono nelle linee telegrafiche. È stimato che tempeste solari come quella dell’agosto 1859, capitino ogni 500 anni.  Inoltre, è stato stimato che l’attività magnetica solare varia ciclicamente ogni 11 anni. Nel mese di dicembre del 2019 è iniziato un nuovo ciclo con un massimo di attività previsto per il 2025. Negli ultimi 11 anni, gli studiosi hanno rilevato 21000 brillamenti e 13000 nubi di plasma fuoriusciti dalla superficie solare.

In Italia, la visibilità delle aurore boreali è abbastanza rara, ma nella notte tra il 17 e il 18 novembre del 1948, il fenomeno fu talmente intenso ed esteso da essere visibile anche a basse latitudini. Più recentemente l’aurora boreale è stata osservata nel centro-nord Italia, nelle notti tra il 10 e l’11 maggio 2024 e tra il 10 e l’11 ottobre 2024.

L'Aurora fa rumore

A volte, durante l’apparizione di un’aurora, si possono udire suoni che somigliano a sibili. Si tratta di suoni elettrofonici, un fenomeno che si può manifestare, sebbene molto di rado, anche durante l’apparizione di bolidi. L’origine di questi suoni non è ancora chiara. Si ritiene che essi siano dovuti a perturbazioni locali del campo magnetico terrestre, causate da un’aumentata ionizzazione dell’atmosfera sovrastante.

La Bioluminescenza

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La Bioluminescenza è legata soprattutto ad organismi marini, ma riguarda anche animali terricoli, ad esempio insetti, come coleotteri, lucciole oppure “vermi luminosi” e “funghi luminescenti”.

Organismi marini

Tale fenomeno si può osservare nelle acque particolarmente calde degli oceani, dalla Thailandia e Indonesia, alle Maldive e la California, alle coste dell’Australia, ma anche nelle acque della Gran Bretagna o Belgio.

La luce blu di questo fenomeno, visibile sulle coste dell’Australia è creata da una reazione chimica da parte di minuscoli organismi presenti nell’acqua. Si tratta di un’alga della specie Noctiluca Scintillans, la cui fioritura avviene poco prima dell’inizio della primavera e arriva fino a riva con le mareggiate.

Similmente alle lucciole questi esseri viventi trasformano l’energia chimica in energia luminosa dando vita a un vero e proprio spettacolo.

Alle Maldive, ad esempio, le condizioni ottimali si verificano generalmente tra maggio e novembre, con un picco nei mesi più caldi. La concentrazione di fitoplancton raggiunge livelli massimi in questo frangente, garantendo manifestazioni più intense e spettacolari.

Batteri

Il fenomeno della biluminescenza è diffuso anche in molti batteri, alcuni dei quali danno origine all’effetto “milky way” (mare di latte), che si verifica soprattuto nell’Oceano Indiano, dove il mare assume una luminescenza intensa tale da conferirgli il colore bianco del latte.

Arcobaleno lunare

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Noto anche come “arcobaleno bianco”, “arco lunare” oppure “arcobaleno spaziale”, è un raro fenomeno ottico analogo all’arcobaleno, ma prodotto dalla luce riflessa dalla superficie della Luna, invece che dalla luce solare diretta.

Gli “arcobaleni lunari” sono relativamente deboli a causa della minore quantità di luce riflessa dalla superficie lunare ed appaiono sempre nella parte opposta del cielo rispetto alla posizione della Luna. La luce è di solito molto debole per eccitare i coni del colore degli occhi umani ed è perciò difficile per l’occhio distinguere i colori di un arco lunare. Di conseguenza, gli arcobaleni lunari spesso sembrano di colore bianco. I colori dell’arcobaleno lunare possono essre messi in evidenza con le fotografie a lunga esposizione.

Le Montagne Arcobaleno di Danxia

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Le Montagne arcobaleno di Danxia si trovano nella provincia cinese di Gansu e si tratta di formazioni geologiche straordinarie per colori, forme, consistenza e dimensione. Queste “montagne” si sono formate nell’arco di 25 milioni di anni, in seguito a fenomeni di costruzione ed erosione, ad opera di fiumi, oceani, placche tettoniche ed agenti atmosferici.

La prima fase, quella costruttiva, ha visto la continua deposizione di strati su strati di sedimenti minerari, tra cui l’arenaria rossa, portati sul fondo oceanico dal fiume vicino.

In seguito, uno scontro, lento ma costante, delle piattaforme continentali indo-australiana ed euroasiatica ha portato alla formazione dell’arco himalayano, facendo riemergere i fondali marini stratificati e colorati.

L’ultima fase, quella erosiva, è ancora in atto e consiste nella continua azione modellante di queste creste ad opera di fenomeni atmosferici, quali vento, pioggia e sole, che in base alla consistenza e alla composizione del singolo strato, plasmano forme mozzafiato.

La Cattedrale di Marmo

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Il General Carrera, uno dei laghi più grandi di tutto il Sud America, ospita una delle grotte più spettacolari della Patagonia, intitolata La Cattedrale di Marmo, proprio perché, come una vera cattedrale, presenta pilastri e volte, scolpite dall’acqua. Il lago é alimentato dai ghiacciai della cordigliera delle Ande ed è uno dei confini naturali tra Cile e Argentina.

Le pareti della grotta portano i segni di 6000 anni di erosione delle onde del lago, come fossero antichi graffiti o affreschi bellissimi e riflettendo il colore dell’acqua, assumono riflessi e sfumature strabilianti, che variano dalle tonalità più accese dell’azzurro intenso fino alle più lucenti del grigio argentato.

Il colore varia a seconda del livello dell’acqua e delle stagioni. Durante i mesi estivi, l’acqua delle montagne circostanti può far aumentare il livello dell’acqua di 1 metro. In inverno le acque si ritirano per rivelare parti delle caverne che sono solitamente sotto la superficie.

Il Santuario

Tra le meraviglie c’è anche il Santuario naturale di Capillas de Marmol, che comprende un’area costiera di 50 ettari. È fiancheggiato da dozzine di altre grotte e formazioni che si sono formate nel corso di millenni.

Sappiamo che questa regione era coperta dai ghiacciai fino a 10.000 o 15.000 anni fa“, ha detto il geologo Francisco Hervé. “Dopo che i ghiacciai si ritirarono, il lago fu creato, e fu allora che iniziò il processo di scultura delle cappelle“.

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Il Portale delle curiosità di Cristina G.H.

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Meraviglie della Terra

Eucalipto Arcobaleno

Eucalyptus deglupta , noto come eucalipto arcobaleno è una specie di eucalipto presente in natura nell’emisfero settentrionale, più precisamente in Nuova Britannia, Nuova Guinea, Ceram, Sulawesi e Mindanao. È stata descritta per la prima volta da Carl Ludwing Blume, nel 1850, nella pubblicazione di “Museum Botanicum“.

La particolarità di questa pianta sta nel fatto che possiede una corteccia multicolore, caratteristica unica nel suo genere.

Ogni anno, in momenti diversi, si staccano delle parti chi corteccia esterna, che rivelano una corteccia interna di colore verde brillante. Questa, in seguito, si scurisce e matura cambiando colore nei toni del blu, del viola, dell’arancio e poi del marrone.

Il vulcano Kawah Ijen

All’estremità orientale dell’Isola di Giava, nel cuore dell’Indonesia, sorge la caldera di Ijen, una depressione vulcanica larga 20 km che si è formata più di 50.000 anni fa. Al suo interno si sono sviluppati una serie di strattovulcani minori. Tra questi, il Kawah Ijen, uno dei cratteri storicamente attivi, è noto per la sua incredibile “lava” di colore blu fluorescente. Poiché si tratta, in realtà, di fiamme e non di lava, l’effetto è visibile soltanto di notte. Durante il giono sembra un comune vulcano e nella parte più alta del vulcano appare uno spettacolare lago craterico dalle acque turchesi.

A causare il fenomeno della “lava blu” è lo zolfo presente nella lava e nell’aria, e per renderlo ancora più pericoloso, è il lago craterico più acido al mondo. I gas prodotti durante l’eruzione sono estremamente dannosi per l’uomo.

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Salar de Uyuni, il deserto di sale

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Salar de Uyuni, un immenso deserto di sale, si trova in Bolivia e con i suoi 10.582 km quadrati di superficie, situato a 3650 metri di altitudine, è la più grande distesa di sale al mondo. Salar si è formato a seguito della progressiva evaporazione di un lago salato.

La storia geologica di questo deserto è associata a una trasformazione graduale dei diversi vasti laghi. Tra i 30.000 e i 42.000 anni fa, l’area faceva parte di un gigantesco lago preistorico, il lago Minchin, che poi si è trasformato nel più recente lago preistorico Coipasa, datato sempre con il radiocarbonio tra gli 11.500 e i 13.400 anni fa. Prosciugandosi si è lasciato alle spalle due laghi ancora esistenti, il Poopó e l’Uru Uru, e due grandi deserti di sale il Salar de Uyuni ed il Salar de Coipasa. Il lago Poopó è vicino al lago Titicaca, uno specchio d’acqua molto più vasto. Durante la stagione delle piogge, il Titicaca straripa e si riversa nel Poopó il quale, a sua volta, spinge le acque verso Salar de Coipasa e Salar de Uyuni.

Quando si verificano delle precipitazioni, un sottile strato di acqua piovana trasforma la salina nello specchio d’acqua più ampio del mondo, poiché si estende per 129 km, e nelle giornate migliori l’assenza di prospettiva darà l’impressione di camminare tra le nuvole.

Il Meridiano di Greenwich

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Il Meridiano di Greenwich e la linea verticale immaginaria che divide il mappamondo in due metà ientiche e da qui vengono misurate le longitudini. È anche il meridiano che segna il tempo di base standard mondiale, al quale vengono aggiunte le ore (GMT+) o sottratte (GMT-) per determinare i vari fusi orari del pianeta. Per questo motivo viene chiamato anche “meridiano di base“, “meridiano zero“, oppure meridiano primo.

Questa linea immaginaria prende il nome dalla città britannica di Greenwich, in Inghilterra, che esso attraversa e dal fatto che li si trova il “Royal Greenwich Observatory,” costruito nel 1675. Tuttavia il meridiano attraversa vari paesi nel suo percorso, ed è comune trovare cartelli che indicano la loro posizione nel Regno Unito, Francia, Spagna, Algeria, Mali, Burkina Faso, Ghana, Togo e Antartide.

L’intersezione di questo meridiano centrale, con la linea dell’equatore divide il globo in quattro regioni, creando, cosi, una rete di coordinate che consente di codificare una posizione in gradi e minuti. Quindi, il Meridiano di Greenwich divide il pianeta in due semicerchi di 180°, segmentati in fusi orari di 15° ciascuno (risultato della divisione di 360° della circonferenza completa per 24 ore).

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