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Evoluzione!

Evoluzione

Formazione ed evoluzione della Terra

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La Terra si è formata circa 4,6 miliardi di anni fa, dalla nebulosa solare. All’inizio c’era un disco di polveri e gas in rotazione, ma dopo la formazione del Sole, il materiale in eccesso cominciò ad aggrapparsi in diverse zone, formando i pianeti conosciuti oggi.

Dapprima il materiale si unì in corpi di qualche chilometro, che cominciarono a urtarsi come palle da biliardo, a collidere, a unirsi e fondersi in altri corpi sempre più massicci, e a formare i protopianeti.

La Neoterra

Inizialmente, la massa della Neoterra era un agglomerato di roccia, metalli, gas ed elementi radioattivi in uno stato di fusione. Presto, tuttavia, nel fuso in via di raffreddamento cominciarono a separarsi i materiali più pesanti che si contrarono verso il centro e quando l’acqua si accumulò, raffreddò la parte esterna del futuro pianeta, formando così una crosta.

Non è dato sapere se l’acqua si sia formata per reazione tra idrogeno e ossigeno, o sia giunta dallo spazio.

L’attività vulcanica produsse l’atmosfera primordiale. Il vapore acqueo condensato e incrementato dal ghiaccio trasportato dalle comete formò gli oceani.

La Luna

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I moti della Terra dovevano essere molto più veloci rispetto ad oggi. A seguito della formazione della Luna (probabilmente a causa di un impatto con un corpo celeste errante) si instaurò un sistema Terra-Luna in cui la seconda, a causa della sua gravità, rallenta e stabilizza i moti terrestri, e ne riduce le variazioni di inclinazione dell’asse. Probabilmente, senza questa azione stabilizzatrice, la vita come la conosciamo non potrebbe sussistere.

La prima molecola

Si ipotizza che, circa 4 miliardi di anni fa, la prima molecola si duplicò gettando le basi neccessarie alla nascita del primo antenato comune a tutta la vita. Da dove essa provenga è un mistero, ma alcuni studi hanno suggerito che le molecole basilari per la vita possano provenire dai meteoriti che bombardarono incessantemente la terra fino a 3,5 miliardi di anni fa. È ancora dibattuto se la vita si sia formata in mare o in ambiente sub aereo.

Dopo il Cambriano (490 milioni di anni fa) ci furono cinque estinzioni di massa. L’ultima accade quando scomparvero i dinosauri, a causa dell’impatto di un meteorite, che però ha contribuito all’affermazione dei mammiferi.

Le cinque grandi estinzioni di massa

Nel corso degli ultimi 500 milioni di anni il nostro pianeta è stato testimone di cinque estinzioni di massa.

1. L'estinzione dell' Ordoviciano - Siluriano (la più antica, circa 440 milioni di anni fa)

La prima estinzione di massa è quella dell’Ordoviciano-Siluriano (la più antica, circa 440 milioni di anni fa) che, ha provocato la scomparsa di oltre 85% delle specie marine. Coralli, brachiopodi e trilobiti sono tra gli organismi maggiormente colpiti dalla crisi ecologica.

2. L'estinzione del Devoniano Superiore (382-358 milioni di anni fa)

Ha interessato oltre il 75% di tutte le specie. Svariati fattori sono stati considerati per spiegare la crisi del Devoniano Superiore.

Una delle teorie, suggerisce che la diversificazione delle piante e l’aumento dei processi di fotosintesi abbiano sottratto ingenti volumi di CO2 dall’atmosfera, innescando così un processo di raffreddamento globale, culminato in una fase glaciale alla fine del periodo Devoniano.

3. L'estinzione del Premiano-Triassico (circa 252 milioni di anni fa)

È stata la più devastante di tutte, avvenuta al passaggio tra il periodo Premiano ed il Triassico. Oltre il 95% delle specie animali e vegetali presenti sul pianeta scomparve.

Oggi, gran parte della comunità scientifica attribuisce l’estinzione ad un’intensa attività vulcanica nel nord della Siberia abbia causato il rilascio di enormi quantità di gas serra nell’atmosfera, portando a un riscaldamento globale.

4. L'estinzione del Triassico-Giurassico (circa 201 milioni di anni fa)

Interessa circa il 75% di tute le specie marine e terrestri. Sulla terra ferma, la maggior parte della fauna di vertebrati scomparve, lasciando sopravvivere solo i dinosauri, gli pterosauri, i cocodrilli, le tartarughe ed alcuni mammiferi. Il mondo vegetale non sembra essere stato colpito duramente da questo evento. La più plausibile teoria per quest’estinzione è l’inizio dell’attività vulcanica della Central Atlantic Magmatic Province, una delle più grandi regioni magmatiche conosciute. L’attività è stata associata alla rottura del super-continente Pangea lungo il margine orientale dell’America e quello nord-occidentale dell’Africa, si stima abbia causato l’emissione di oltre 100 000 giga-tonnellate di anidride carbonica, avviando una fase di riscaldamento globale con un aumento delle temperature di circa 10-15°C.

5. L'estinzione del Cretaceo-Terziario (circa 66 milioni di anni fa)

È la più nota tra le cinque estinzioni, conosciuta anche per la scomparsa dei dinosauri. In realtà, più del 75% delle specie animali viventi in quel periodo si estinse. Le piante non furono risparmiate, con la scomparsa di numerose specie.

Tra i sopravvissuti, invece, figurano diversi gruppi di rettili, tra cui tartarughe, cocodrilli, lucertole, serpenti, nonché anfibi e mammiferi.

L’ipotesi per quest’estinzione sostiene che un corpo celeste, largo circa 10 chilometri, avrebbe colpito la Terra circa 66 milioni di anni fa, più precisamente nella penisola dello Yucatán, in Messico. L’impatto con il corpo celeste si stima sia stato ampio circa 150 km.

Seguirono terremoti e tsunami su scala globale, incendi scatenati dalla caduta di frammenti ardenti. Un’enorme quantità di detriti rocciosi fu liberata nell’atmosfera, avvolgendo la Terra nell’oscurità per diversi mesi, probabilmente anche più.

L'età della Terra potrebbe essere suddivisa come segue

1. Era precambriana

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Si parla di circa 3,5 miliardi di anni fa. L’era precambriana è durata circa 4 miliardi di anni ed in quest’era ebbe origine la vita, come testimonierebbero reperti fossili (soprattutto di organismi invertebrati marini) ritrovati in Australia, nel giacimento fossilifero di Ediacara.

2. Era Primaria o Paleozoico

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L’era primaria si estende da circa 542 milioni di anni fa a circa 251 milioni di anni fa.

All’inizio dell’era primaria (nel periodo Cambriano) le aree continentali erano suddivise in due grandi blocchi chiamati Gondwana (comprendente Sudamerica, Africa, Australia, Antartide e India) e Laurasia (comprendente Asia, Europa e Nordamerica), che si riunirono successivamente nel super-continente Pangea, destinato poi a frantumarsi nuovamente.

L’era primaria, chiamata così in passato, oggi conosciuta come era Paleozoica, è caratterizzata da variazioni climatiche e da particolari forme di vita.

Fino a 2,45 milirdi di anni fa l’atmosfera terrestre era priva di ossigeno (O2), che è iniziato ad accumularsi nell’atmosfera terrestre, in principio in modeste quantità (circa 850 milioni di anni fa), poi la concentrazione è salita (con diverse fluttuazioni) fino ai valori attuali.

Lo stratto dell'ozono

Grazie alla comparsa dello stratto dell’ozono nell’atmosfera e alla protezione da esso esercitata contro le radiazioni solari, dannose per gli esseri viventi, a partire da circa 440 milioni di anni fa, la vita vegetale ebbe un grande sviluppo, prima nei mari poi anche sulla terra ferma. Comparvero i primi grandi rettili.

Il Paleozoico raggiunse il massimo sviluppo circa 350 – 300 milioni di anni fa, periodo in cui si formarono lussureggianti foreste, con piante ad alto fusto. Quest’era terminò con la più grande estinzione di massa della storia che, interessò circa 90% delle specie allora presenti. Tale estinzione è chiamata “L’estinzione del Premiano-Triassico”, i cui effetti furono talmente devastanti che passarono circa 30 milioni di anni, prima che la vita tornasse rigogliosa come nell’era precedente.

3. Era Secondaria o Mesozoica

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L’era Mesozoica (“di mezzo”) è compresa tra 251 milioni di anni fa e circa 66 milioni di anni fa. Quest’era comprende i tre periodi Triassico, Giurassico e Cretaceo, che tutti noi conosciamo come L’Era dei Dinosauri.
Infatti, nel Mesozoico, che durò circa 186 milioni di anni, la varietà degli organismi accresce notevolmente e si assiste alla diffusione dei grandi rettili, i dinosauri che conquistarono tutti gli ambienti: terrestri, aerei e marini. In questo periodo, inoltre, compaiono le prime specie di uccelli e di mammiferi. E come tutti sappiamo, a fine Cretaceo (circa 66 milioni di anni fa) ebbe luogo l’ultima estinzione di massa, con l’estinzione di circa il 75% di tutte le specie viventi e in particolare di tutti i dinosauri non ariani, a causa dell’impatto di un asteroide nel Golfo del Messico.

Nel Triassico, il continente Pangea comincia a frammentarsi, dando nascita ai continenti Laurasia e Gondwana, e si formò il nuovo oceano Atlantico. Lo smembramento completo del continente Pangea culminerà nel Cretaceo. Successivamente il continente Laurasia si separò in Nordamerica ed Eurasia, mentre Gondwana si frammentò in più parti, dando nascita al Sudamerica, Africa, Antartica e il sub-continente indiano, il quale andò a collidere con l’Asia durante il Cenozoico (era terziaria), facendo sorgere la catena montuosa Himalaya. Verso la fine del Mesozoico i continenti si erano predisposti pressoché nella posizione attuale.

4. Era Terziaria o Cenozoico

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Il Cenozoico è compreso tra 65 milioni di anni fa ad oggi. Le masse continentali continuarono il loro processo di frammentazione avviatosi già nel Mesozoico. L’Australia, che si era staccatta dal Gondwana si spostò verso nord, avvicinandosi all’Asia sudorientale, mentre l’Antartide migrò verso sud fino a posizionarsi nell’attuale regione del Polo Sud. L’India entrò in collisione con l’Asia tra 55 e 45 milioni di anni fa ed il Sudamerica si collegò al Nordamerica attraverso l’istmo di Panama.

L’era terziaria è chiamata “L’era del mammiferi”, tra questi, i sopravvissuti alla catastrofe planetaria che determinò la fine del Mesozoico e dei dinosauri.

Nel Cenozoico si crearono nuovi ambienti naturali e il clima, specialmente dal Miocene (23 – 5,3 milioni di anni fa) in poi subbisce ampie oscillazioni di temperatura. Le condizioni di aridità determinano lo sviluppo e la diffusione delle erbe rispetto agli alberi, per cui la terra si copre di vaste distese di steppa, favorevoli allo sviluppo di mammiferi grandi e veloci e di uccelli simili a quelli odierni. Tra i mammiferi di quell’era troviamo gli antenati dei cinghiali, rinoceronti, lupi, il mammuthus e tantissimi esemplari di ursidae (orsi).

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Il Portale delle curiosità di Cristina G.H.

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5. Era Quaternaria o Neozoica

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Cioè l’era attuale!
Ciò che caratterizza quest’era è l’alternarsi di periodi freddi e di perdiodi caldi, che causarono l’avvicendarsi di grandi glaciazioni (con estensione delle calotte polari a latitudini più basse) e di periodi interglaciali (periodi in cui si riduce l’estensione dei ghiacchiai).

L’espansione e la contrazione delle calotte glaciali provocò variazioni di livello dei mari: durante le glaciazioni il livello marino si abbassa sensibilmente (regressioni marine), a causa delle anormi quantità d’acqua ammassate sui continenti sotto forma di ghiaccio. Al contrario, durante i periodi interglaciali la fusione dei ghiacciai provoca l’innalzamento del livello dei mari (trasgressioni marine).

L’alternarsi delle glaciazioni e dei periodi interglaciali ha avuto grande influenza anche sulla distribuzione degli esseri viventi sul pianeta: in particolare, alle nostre latitudini si sono succedute specie proprie di climi tropicali a specie tipiche di zone a clima più freddo. Tra gli eventi biologici che hanno caratterizzato l’era quaternaria si deve segnalare soprattutto la “rapida” evoluzione e diffusione sul pianeta del genere Homo.

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