pubblicato a dicembre 2024

prossima pubblicazione  2025

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medicina

Un pò di storia della medicina

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Lo studio della storia della medicina permette di comprendere come le società siano cambiate nel loro approccio alla malattia, dai tempi antichi al presente. Le tradizioni mediche evolute dell’antichità includono quella cinese, egizia, indiana e quella della mesopotamia.

Malattia e medicina in tempi primordiali

In origine, l’atto terapeutico era essenzialmente autoreferenziale. Il soggetto ferito o malato ricercava il rimedio allontanandosi dal gruppo o essendo abbandonato da esso. Infatti, nella Bibbia si prescrive l’estromissione dalla tribù in presenza di alcune malattie ed è, inoltre, confermato dai moderni studi antropologici sui gruppi primitivo-moderni. Tuttavia, con lo stabilizzarsi dei gruppi e sviluppando maggior predominio del territorio, sorse una progressiva divisione dei ruoli. Le femmine, oltre ad occuparsi dei piccoli, si diedero alla raccolta di vegetali, mentre i maschi si diedero alla caccia. Lo sviluppo della complessità del sistema comunitario contemplò come sua parte integrante la definizione dei ruoli, quindi ad ogni individuo era assicurata la sopravvivenza in funzione di un ruolo. Questo esercizio primordiale, di attività finalizzate alla “sanificazione” del corpo attinto da malattia o da lesione, si ritrova in tutte le civiltà.
Nella Grecia, in Egitto, in Mesopotamia, tra gli ebrei si sviluppa una medicina sapienziale, esorcistica, esercitata da sacerdoti, in cui la terapia è la penitenza, l’eziologia della malattia è divina. Accanto a questa medicina sapienziale, in tutti gli ambiti si sviluppò anche una medicina artigianale, di artigiani della guarigione, di manipolatori di farmaci, di operatori manuali.

Dall'Egitto alla Mesopotamia


I primi riferimenti della medicina egizia appartengono alla prima epoca monarchica (2700 a.C.). Essa aveva una concezione magica della infermità. Esistevano svariate conoscenze e pratiche ma le pratiche mediche erano accompagnate da specifiche formule apotropaiche.
Più o meno contemporanea è la medicina della Mesopotamia, la cui principale testimonianza scritta è il Codice di Hammurabi (circa 1772 a.C.). Esso riportava, in tredici articoli, le responsabilità del medico nell’esercizio della sua professione, come pure i castighi previsti. Anche qui primeggia una concezione soprannaturale della malattia. Si tratta di un castigo divino a seguito della rottura di un tabù.

Medicina greco-romana

La medicina assume valore di scienza autonoma, almeno nella civilizzazione di ambito Merideterraneo, assieme alla rilevanza culturale acquisita dalla figura di Ippocrate. Tutt’ora i laureati nelle scienze mediche prestano il cosidetto Giuramento di Ippocrate.

Medicina orientale

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La medicina tradizionale cinese emerge come un modo fondamentale “taoista” di intendere la medicina ed il corpo umano, che si sostiene su un equilibrio instabile, frutto di due forze primordiali il Yin (la terra, il freddo, il femminile) e lo Yang (il sole, il caldo, il maschile), capace di modificare i cinque elementi di cui è composto l’universo: acqua, terra, fuoco, legno e metallo.
Questa concezione cosmologica determina un modello di malattia basato sulla rottura dell’equilibrio. Il trattamento, della stessa, consiste nel recupero di questo equilibrio fondamentale. Una delle prime vestigia di questa medicina consiste nel Nei Jing, che è un compendio di scritti medici datati intorno all’anno 2600 a.C. e che rappresenterà uno dei pilastri della medicina tradizionale cinese, nei 4 millenni successivi.

L'agopuntura

La medicina cinese sviluppò, inoltre, una disciplina a cavallo tra la medicina e la chirurgia, chiamata agopuntura. Secondo questa disciplina, l’applicazione di aghi su alcuni dei 365 punti di inserzione (fino ai 600, secondo le scuole), restituiva l’equilibrio perso, tra lo Yin e lo Yang.

La dinastia Han

Con l’arrivo della dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.), e con l’apogeo del “taoismo“, (dal II secolo a.C. fino al VII secolo d.C.), si iniziano ad enfatizzare i rimedi naturali, vegetali e minerali, i veleni, la dietetica, così come le tecniche respiratorie e l’esercizio fisico.

Le dinastie Sui e Tang

Durante le dinastie Sui (581 d.C. – 618 d.C.) e Tang (618 d.C. – 907 d.C.) la medicina tradizionale cinese vive un grande momento. Nell’anno 624 d.C. fu creato il Grande Servizio Medico, da dove si organizzavano gli studi e le ricerche di medicina. Sono di questa epoca le descrizioni molto precise di moltissime malattie, tanto infettive come carenziali, sia acute che croniche. Inoltre, determinati riferimenti lasciano immaginare un importante sviluppo nelle specialità come la chirurgia, ortopedia o odontoiatria. Il medico che più si distinse in questo periodo fu Sun Simiao (581 d.C. – 682 d.C.).

La dinastia Song

Durante la dinastia Song (960 d.C. – 1270 d.C.) apparvero studiosi multidisciplinari come Chen Kua, pediatri come Qian Yi, specialisti di medicina legale come Song Ci, o agopuntori come Wang Wei Yi. Poco dopo, prima dell’arrivo della dinastia Ming, la menzione spetta a Hu Zheng Qi Huei (specialista in dietetica).

Esempi di trapanazioni e altri tipi di tecniche di deformazione del cranio sono presenti in reperti del periodo pre-coloniale americano, come resti di crani, opere iconografiche e descrizioni del periodo post-coloniale. Queste prove sono state trovate generalmente nell’impero Inca (tra il XII ed il XVI secolo) e in culture antecedenti, come la cultura Ica e Muisca, mentre in modo minore, tra le civiltà meso-americane.
I reperti archeologici meso-americani, inoltre, sono spesso resi più complicati da interpretare a causa della tradizione di opere sul cranio dopo la morte del soggetto, spesso per ricavare “teschi trofeo” dai prigionieri o dai nemici, tradizione illustrata largamente nell’arte pre-colombiana.
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Il Portale delle curiosità di Cristina G.H.

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La dinastia Ming

Durante la dinastia Ming (1368 – 1644 d.C.) iniziano le influenze da fuori, medici cinesi esplorano nuovi territori e medici occidentali portano le loro conoscenze alla Cina. Una delle più grandi opere mediche dell’epoca fu il “Gran Trattato di Medicina di Li Shizhen“. Si distinse in questo periodo come agopuntore Yang Jizou.

Influenze occidentali

A partire dal secolo XVII e XVIII, le influenze reciproche con l’occidente, ed il suo avanzamento tecnologico, e con le differenti filosofie imperanti (per esempio il comunismo) finiscono per conformare la attuale medicina cinese.

Medicina islamica

La medicina islamica fu una medicina che nell’epoca d’oro islamica (circa coincidente con il medioevo europeo) raggiunse livelli molto sofisticati, con metodi diagnostici e terapeutici altamente sviluppati e una ricca farmacologia. Nel medioevo la medicina europea fu influenzata da quella islamica, irradiata dalla Spagna musulmana. Oggi, tuttavia, la medicina islamica è quasi sconosciuta in Europa e non dispone di adepti europei, a differenza delle medicine orientali. Solo nelle comunità degli immigranti musulmani se ne trovano ancora tracce. Dal momento che l’islam è diffuso in Africa, la medicina islamica si è mescolata anche con tradizioni locali sciammaniche ed animistiche. In Oriente, con medicine di tradizione buddista ed induista. Gli Arabi, conquistando la Siria e la Persia, trovarono scuole mediche nutrite dalla scienza greca, ne assorbono le conoscenze, traducendo i grandi autori, specie Galleno.
A Baghdad nacque una scuola di medicina che rivaleggiava con quelle della Spagna islamica di Cordova, Siviglia, Toledo e Murcia. Ovunque vi erano biblioteche ed ospedali, vi era un grande fervore e progresso.

Tecniche di chirurgia nella medicina europea

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La trapanazione cranica è probabilmente la più antica tecnica chirurgica, che possiamo riscontrare nei reperti archeologici e in certe zone potrebbe essere stata particolarmente diffusa. In un antico cimitero francese, datato 6500 a.C., sono stati riscontrati fori, in quaranta crani su un totale di centoventi. Molti pazienti preistorici e premoderni hanno segni di guarigione della ferita, lasciando ipotizzare che siano sopravvissuti all’intervento, mentre un altro cranio trapanato è stato rinvenuto a Chalaghantepe (Aghdam) e datato V millennio a.C.
La trapanazione del cranio è un tipo di intervento chirurgico in cui viene praticato un foro nel cranio, mediante un trapano, andando a scoprire la dura mater al fine di trattare stenosi o ipertensione endocranica. Nell’antichità questa tecnica veniva applicata a persone dal comportamento ritenuto anormale, con l’obiettivo di far fuoriuscire quelli che credevano essere spiriti maligni. Tracce di trapanazione sono state rinvenute in resti umani dal Neolitico in poi. Pitture rupestri fanno intuire che fosse credenza comune che i fori potessero curare crisi epilettiche, emicranie e disturbi mentali, oltre che fungere da operazione chirurgica d’urgenza per il trattamento di ferite al cranio.

America precolombiana

Curiosità nella medicina

Le proprietà fisioterapiche dell'arnica

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Nella medicina naturale l’Arnica è considerata come l’aspirina vegetale, un rimedio quindi ideale per risolvere molti problemi. Le principali proprietà fisioterapiche di questa pianta sono:

Proprietà analgesiche

Applicata sulla parte dolente, l’Arnica fornisce un pronto sollievo, in quanto agisce sui centri del dolore della parte colpita dal trauma.

Proprietà antinfiammatorie


I principi attivi contenuti nei fiori svolgono un’importante azione antinfiammatoria dovuta all’inibizione della ciclossigenasi. Questo processo, secondo gli studiosi, si svolge tramite un meccanismo paragonabile a quello dei farmaci antinfiammatori non steroidei.

Proprietà immunostimolanti


L’Arnica Montana stimola la risposta immuniaria dell’organismo, grazie alla presenza di sostanze specifiche come alcaloidi e fenoli.

Proprietà drenanti


L’Arnica applicata sulle zone colpite da traumi come contusioni o distorsioni drena i tessuti, riducendo l’entità di lividi ed ecchimosi. Questa azione non solo sgonfia i tessuti, riduce anche la sintomatologia dolorosa. L’efficacia drenante si rivela utile anche nel combattere i ristagni linfatici e gli inestetismi tipici della cellulite.

Lo shiatsu


Lo shiatsu (da “shi” – ditto e “atsu – pressione”), diffuso in Giappone sin dal VI secolo, è una pratica manuale manipolatoria, che stimola nel ricevente un processo di auto-guarigione (il corpo reagisce da solo).
Attraverso questo trattamento manipolatorio, durante il quale vengono effettuate pressioni sostenenti, costanti e perpendicolari sul corpo del ricevente, avvalendosi soprattutto dei polpastrelli, ma anche di gomiti, piedi, ginocchia e palmi delle mani, l’operatore contatta la vitalità del ricevente favorendone il suo fluire naturale. La forza vitale è la capacità che ogni organismo vivente ha di mantenere un equilibrio e di mantenere stabili le sue funzioni vitali.
Questa disciplina affonda le sue radici nelle forme di manipolazione e massaggio tradizionali cinesi. Gli operatori lo promovuono come un modo per coadiuvare l’efficacia delle cure farmacologiche, aiutare il rilassamento (yin) e l’energizzazione (yang) affrontando la diminuita capacità auto-immune dell’organismo, che fattori come lo stress e la depressione incrementano.

Curiosità mediche continua...

La sindrome da apnea nel sonno

Con “sindrome da apnea nel sonno” si intende l’insieme degli episodi che causano una disfunzione o alterazione respiratoria durante il sonno, ciò può causare un’eccessiva sonnolenza diurna.
L’apnea è una sospensione del respiro durante il sonno, per un periodo di diversi secondi (da un minimo di 10s ad un massimo di 180s).
L’ipopnea invece è la riduzione del respiro. In accordo con la disfunzione di OSA (Obstructive Sleep Apnea) della AASM (American Academy of Sleep Medicine) per accertare la diagnosi, sono necessari almeno 5 episodi di apnea e/o ipopnea, per ora di sonno, nell’adulto e 1 episodio per ora di sonno nel bambino.
Apnea e ipopnea comportano una diminuzione dell’ossigeno nel sangue (meglio definibile come riduzione della satturazione dell’emoglobina). Il termine più comunemente usato di OSAS (Obtructive Sleep Apnea Syndrome) si riferisce alla patologia OSA, accompagnata da altri sintomi tra cui il più noto è la sonnolenza.

Acido acetilsalicilico o meglio Aspirina

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Acido acetilsalicilico o ASA, è comunemente noto con il nome di Aspirina (italianizzato da Aspirin, il suo primo nome commerciale tedesco di larga diffusione) è un farmaco antinfiammatorio non steorideo, della famiglia dei salicilati.
Erodoto, nelle sue storie, narrava che esisteva un popolo stranamente più resistente di altri alle comuni malattie. Tale popolo usava mangiare le foglie di salice.
Ippocrate, considerato il padre della medicina, descrisse nel V secolo a.C., una polvere amara estratta dalla corteccia del salice che era utile per alleviare il dolore e abbassare la febbre.
Un rimedio simile è citato anche dai sumeri, dagli antichi egizi e dagli assiri. Anche i nativi americani lo conoscevano e lo usavano per curare il mal di testa, febbre, dolori muscolari, reumatismi e brividi.
La sostanza attiva dell’estratto di corteccia di salice bianco (Salix alba), chiamato salicina, fu isolato in cristalli nel 1828 da Johan A. Buchner e in seguito da Henri Leroux, un farmacista francese, e da Raffaele Piria, un chimico calabrese emigrato a Parigi, e che diede al composto il nome attuale. La salicina è abbastanza acida quando viene sciolta nell’acqua, per questo venne ribattezzata “acido salicilico“.
Il composto fu isolato anche dai “fiori di olmaria” (Spirea ulmaria) da alcuni ricercatori tedeschi, come Karl Jakob Löwing, nel 1839.

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