pubblicato a luglio 2024

prossimo a settembre 2024

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L'Universo è immenso...

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  • L’universo è immenso… un’immensità che facciamo fatica a comprendere. Secondo gli scienziati ci sarebbero centinaia di miliardi di galassie nell’universo, ovviamente tutte invisibili senza un’apparecchiatura specifica. L’immensità dell’universo è veramente sbalorditiva. Lo spazio dedicato a ospitare altre forme di vita indubbiamente non manca.
  • L’Universo è composto al 68.3% da energia oscura, 26.8% da materia oscura ed il restante 4.9% è tutto quello che conosciamo, che possiamo toccare e/o osservare. (cioè niente).
  • L’universo è in continua espansione, secondo le stime si espande di 900 mila km/s.

Materia oscura

The quest to understand the nature of  Dark Matter and Dark Energy
  • Il destino dell’universo non è determinato da atomi e molecole: li conosciamo, ma sono solo una piccola percentuale della sua composizione. Negli ultimi decenni si è scoperto infatti che siamo immersi in un mistero: esiste (ma non sappiamo che cos’è) una materia oscura, che tende a far restringere il cosmo per effetto della gravità. E c’è anche un’altrettanto misteriosa energia oscura, che tende a farlo espandere sempre più rapidamente.
  • La materia oscura e l’energia oscura sono due degli ingredienti base del nostro universo. Insieme occupano il 95% del cosmo. Ma non possono essere misurate direttamente. Eppure la loro influenza è immensa.
  • L’energia oscura è un’ipotetica forma di energia non direttamente rilevabile diffusa omogeneamente nello spazio, che potrebbe giustificare, tramite una grande pressione negativa, l’espansione accelerata dell’universo e altre evidenze sperimentali. Si stima che debba rappresentare una gran parte, circa il 68% della massa-energia dell’universo, la cui quota (che sfuggirebbe agli attuali metodi di rilevazione) salirebbe a circa il 95% comprendendo anche la materia oscura.
    Le due principali forme ipotizzate di energia oscura sono la costante cosmologica e la quintessenza.
  • La costante cosmologica sarebbe una densità d’energia costante che riempie omogeneamente lo spazio e fisicamente equivalente all’energia del vuoto. La sua aggiunta alla teoria di base della cosmologia ha portato all’adozione del Modello Lambda-CDM, in accordo con le osservazioni e considerato l’attuale modello standard della cosmologia.
  • La quintessenza sarebbe un campo dinamico la cui densità d’energia varia nello spazio e nel tempo.

L'unità astronomica - misure stellari

  • L’unità astronomica (simbolo ufficiale: au), che rappresenta la distanza media tra Terra e Sole, è definita dal 2012 (28° assemblea generale dell’Unione astronomica internazionale) con il valore esatto:
    1 au = 149597870707 m
    Questa costante di lunghezza viene impiegata (con dei valori leggermente variabili in passato a seconda della fonte) da decenni in astronomia come unità di misura delle distanze astronomiche. Sebbene non rientri tra le unità di base del Sistema Internazionale, il suo uso è tollerato: rientra nel sistema astronomico di unità di misura, per quanto sia preferito il parsec, molto più comodo.
    Nella sua orbita durante l’anno, la Terra varia lievemente (con uno scarto pari a circa il 3,5%) la sua distanza dal Sole, da un minimo di circa 147 milioni di km (perielio) a un massimo di circa 152 milioni di km (afelio). Per le sue dimensioni l’unità astronomica (au) viene visualizzata soprattuto per misurare distanze all’interno del sistema solare; per misure superiori, intra oppure extra-galattiche, gli astronomi preferiscono utilizzare l’anno luce o il parsec.
  • Il parsec (abbreviato in pc) è un’unità di lunghezza usata in astronomia, e corrisponde a circa 3,26 anni luce, cioè 3,0856775814672 x 1013 km. Il nome viene da: “parallasse di un secondo d’arco”, ed è definito come la distanza dalla Terra (o dal Sole) di una stella che ha una parallasse annua di 1 secondo d’arco.
    Un parsec corrisponde a:
    1 pc = 3,2615637771419 anni luce
    Il termine fu coniato nel 1913 su suggerimento dell’astronomo britannico Herbert Hall Turner.

Il mistero dello spazio-tempo

Piero Angela

L'acceleratore di particelle del CERN

Il bosone di Higgs è un bosone elementare, massivo e scalare, associato al campo di Higgs, che svolge un ruolo fondamentale nel “Modello standard”, conferendo la massa alle particele elementari. Il bosone di Higgs garantisce la consistenza della teoria che, senza di esso, porterebbe ad un calcolo di probabilità maggiore di uno per alcuni processi fisici. Fu teorizzato nel 1964 e rilevato per la prima volta nel 2012 negli esperimenti ATLAS e CMS, condotti con l’acceleratore LHC del CERN. Nel 2013 Peter Higgs e Francois Englert sono stati insigniti del premio Nobel per la fisica e per la sua scoperta.

  • L’Olympus Mons (Monte Olimpo) è il più grande rilievo del pianeta Marte e dell’intero sistema solare, con i suoi oltre 25 km di altezza rispetto al livello topografico di riferimento e una base di oltre 600 km di diametro. È un vulcano simile a quelli delle Hawaii, con un’età stimata di 200 milioni di anni. Piuttosto giovane, se si considera la scala dei tempi geologici di Marte.
  • La Via Lattea è la galassia in cui si trova il nostro sistema solare ed è quella dalle dimensioni più poderose, almeno tra quelle indagate fino a oggi. Ad ogni modo, sembra anche che sia una galassia cannibale, ovvero che divori letteralmente quelle minori. In passato, la Via Lattea ha inglobato diverse galassie; il fenomeno non si è mai arrestato, ma nel corso del tempo ha rallentato. Si sostiene che tra quasi cinque miliardi di anni la Via Lattea, con altissime probabilità, assorbirà la galassia di Andromeda, ovvero la Grande Nebulosa, cosa che comporterebbe una vera e propria collisione galattica e che, contestualmente, vedrebbe unirsi due dei più grandi agglomerati spaziali mai conosciuti. Un fenomeno incredibile che, attualmente, possiamo solo ipotizzare.

"Dal Big Bang ai Buchi Neri"

  • “Dal Big Bang ai Buchi Neri”, breve storia del tempo è un popolare saggio di divulgazione scientifica scritto da Stephen Hawking e pubblicato nel 1988. L’intento del libro è di rendere nota e comprensibile la moderna teoria cosmologica, fornendo dapprima al lettore le basilari nozioni della fisica, corredate da un esauriente profilo storico. Nonostante il genere di nicchia, il saggio divenne un best seller, vendendo in tutto il mondo oltre nove milioni di copie e rendendo estremamente popolare il suo autore. Dal libro è stato tratto il film “Dal Big Bang ai Buchi Neri”, che nell’edizione anglo-sassone ha il titolo identico al libro, ossia “A Brief History of Time”.
  • I buchi neri sono presenti in tutto l’universo. Sapevi, però, della presenza di essi nel nostro sistema solare? Si tratta di migliaia di piccoli buchi neri, ciascuno delle dimensioni di un nucleo atomico. Questi sarebbero i lasciti del Big Bang e influenzano la dimensione spazio/tempo in modo diverso a causa della loro stretta associazione con una quinta dimensione. I misteri che li circondano, tuttavia, sono ancora molti.
  • Poiché le leggi della fisica sono simmetriche, si ipotizza che, oltre ai più famosi buchi neri, nell’universo possano esistere anche dei buchi bianchi. Mentre un buco nero cattura la materia che entra nel suo campo gravitazionale ma non lascia uscire neppure la luce, i buchi bianchi emettono materia, ma niente può entrarvi.

Come odora la Luna?

  • Vi siete mai chiesti quale profumo si annuserebbe sulla Luna? Ci hanno pensato Neil Armstrong e compagni a dare una risposta a questa curiosità. All’epoca della missione sulla Luna essi dichiararono che quest’ultima odorava di polvere da sparo. Un fatto piuttosto singolare secondo gli scienziati considerando che la composizione del nostro satellite sarebbe ben distante da quella lunare.
  • Ogni 365 giorni la Luna e la Terra si allontanano. O meglio, la Luna si allontana di circa tre/quattro centimetri. Ma questo cosa comporta? Attualmente, la Luna compie un giro completo intorno al nostro pianeta in ventotto giorni; secondo le ultime stime, tra circa cinquanta miliardi di anni il satellite ci metterà tra i quarantasei e i quarantasette giorni di tempo per ruotare attorno alla Terra; praticamente il doppio del tempo che impiega adesso. Sappiamo anche che in un passato abbastanza lontano nel tempo le giornate terrestri duravano venti ore, proprio a causa di questo rapporto tra Luna e Terra; tra duecento milioni di anni un giorno durerà un’ora in più, quindi venticinque ore. Inoltre, l’allontanamento metterà fine alle maree e le stagioni, praticamente, non esisteranno più. Ad ogni modo, perché avviene questo allontanamento? E’ dovuto all’attrazione che la Luna esercita sulla Terra; tra l’altro è un fenomeno visibile anche a un occhio poco esperto proprio grazie alle maree oceaniche.

Sapevi che?...

Hanno lasciato un segno nel mondo...

Neil deGrasse Tyson

Neil deGrass Tyson (New York, 5 ottobre 1958) è un’astrofisico e divulgatore scientifico statunitense, direttore dell’Hayden Planetarium del “Rose Center for Earth and Space” di New York. Il centro è parte del “American Museum of Natural History”, dove Tyson fondo il “Dipartimento di Astrofisica” nel 1997 e divenne un ricercatore associato nel 2003.

 

"Death by Black Hole(2007)"

Dal 1995 al 2005, scrisse saggi mensili in “Universe”, una rubrica per la rivista “Natural History”, alcuni dei quali fu pubblicato nel suo libro “Death by Black Hole(2007)”. Durante lo stesso periodo, tenne una rubrica mensile nella rivista “Star Date”, rispondendo alle domande riguardo l’universo sotto il nome di “Merlin”.
 

"Moon, Mars and Beyond"

Neil deGrass Tyson servì nel 2001 una commissione governativa sul futuro dell’industria aerospaziale americana, e nel 2004 nella commissione “Moon, Mars and Beyond”. Nello stesso anno ricevette la “NASA Distinguished Public Service Medal”.
Dal 2006 al 2011, presentò lo show televisivo “Nova Science Now” su PBS (Public Broadcasting Service) e dal 2009 il podcast settimanale “Star Talk”.
 

"Cosmo: Odissea nello spazio"

Nel 2014 presentò la serie televisiva “Cosmo: Odissea nello spazio”, un “reboot” della serie “Cosmo”, famoso programma americano degli anni ottanta sull’astronomia e divulgazione scientifica condotto dall’astrofisico e scrittore Carl Sagan.
La “National Academy of Sciences” riconobbe a Tyson la “Public Welfare Medal” nel 2015 per il suo “ruolo straordinario nell’emozionare il pubblico riguardo alle meraviglie della scienza”.

Urano

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Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare. Si trova dopo Saturno e completa la sua orbita attorno al Sole in 84 anni. Il diametro medio di Urano è quattro volte maggiore di quello della Terra, ma questo pianeta è talmente lontano dal nostro che non è molto facile vederlo a occhio nudo.

Massa

Ha una massa di 87 mila miliardi di miliardi di tonnellate, pari a 14 volte e mezzo quella della Terra, presenta diversi anelli, proprio come Saturno, ma molto più tenui. È composto principalmente da roccia e ghiaccio e ha una densità media piuttosto bassa, pari a circa 1,3 g/cm².

Satelliti

Urano ha una ventina di satelliti e, a differenza degli altri corpi del Sistema Solare che hanno nomi tratti dalla mitologia classica, i satelliti di Urano richiamano i personaggi delle opere di William Shakespeare e Alexander Pope.

Asse di rotazione

Una delle caratteristiche più insolite del pianeta è l’orientamento del suo asse di rotazione. L’asse di rotazione di Urano è parallelo al piano dell’orbita. Tutti gli altri pianeti del nostro Sistema Solare hanno il proprio asse quasi perpendicolare al piano dell’orbita. Ruota quindi esponendo al Sole uno dei suoi poli per metà del periodo di rivoluzione, con conseguente estremizzazione delle fasi stagionali. Inoltre, poiché l’asse è inclinato di poco più di 90°, la rotazione tecnicamente retrograda: Urano ruota nel verso opposto rispetto a quello di tutti gli altri pianeti del sistema solare, ad eccezione di (Venere).

La struttura interna di Urano sta a significare che non possiede una crosta solida; il gas atmosferico diventa sempre più denso procedendo verso l interno e gradualmente si converte in liquido.

Urano è stato raggiunto fino a oggi da una sola sonda spaziale, il Voyager 2, che l’ha sorvolato il 24 gennaio 1986; negli ultimi anni il telescopio spaziale Hubble e i grandi telescopi a terra hanno permesso di studiarlo in modo sistematico.

Atmosfera

L’atmosfera di Urano, spessa 7.600 km, è composta per l’83% di idrogeno, per il 15% di elio e per il 2% di metano, con tracce di altri idrocarburi. Come su Giove e Saturno, anche su Urano ci sono nuvole, probabilmente formate da cristalli di metano, spinte da forti venti, che soffiano a gran velocità (da 140 fino a 570 km/h).

Colore

Dallo spazio Urano appare di colore azzurro. Le molecole di metano presenti nell’alta atmosfera, infatti, assorbono la componente rossa della luce e riflettono quella blu dando al pianeta la caratteristica colorazione. La temperatura media sulla superficie di Urano è molto bassa, inferiore a -200°C, e non subisce variazioni apprezzabili da una stagione all’altra.

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Il Portale delle curiosità di Cristina G.H.

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